Sicilia

Economia

I telai di Camilleri

È pratica diffusa nelle varie articolazioni del mondo “neosuddista” l’estrazione da testi di personaggi noti di frasi a effetto per sostenere la propria tesi di un Sud-Italia aggredito e impoverito dai “predoni” del nord. E talvolta c’è chi, senza volerlo, dà loro una mano. Andrea Camilleri, peraltro convinto sostenitore della necessità dell’unità d’Italia, – in un’intervista del maggio 2012 definì Giuseppe Garibaldi «una sorta di Che Guevara, che però non commette il suo errore, cioè andare dove non c’è un terreno fertile» -, in un articolo apparso sul quotidiano «L’Unità» del 5 luglio 2010 sostenne che dopo il 1860 «i telai, ottomila ce n’erano in Sicilia e chiudono nel giro di due anni, perché si preferiscono i telai biellesi»; e aggiunge che «va a picco il grafico della natalità» per l’introduzione del servizio militare obbligatorio, che non ci sarebbe stato sotto il governo borbonico.

Read More
BufaleSocietà

La mafia dalla realtà al neosuddismo

Che “post hoc ergo propter hoc” sia una fallacia logica, lo si impara alla scuola media. Ma ciò che vale nel mondo reale non vale nel fantastico mondo neo-borbonico, neosuddista, neoqualcosa: e dunque, la parola “mafia” si diffonde dopo l’unità d’Italia grazie alla commedia di Giuseppe Rizzotto e Gaspare Mosca, I mafiusi di la Vicaria, 1862-1863 (nella quale peraltro compare solo l’aggettivo, ma non il sostantivo)? Ne consegue che la mafia l’hanno fatta nascere Garibaldi, Cavour, il nuovo Regno. Gli archivi restituiscono ovviamente una realtà diversa, come si vedrà subito: ma questo per i tifosi della “vera storia” conta poco.

Read More
1860

La Sicilia che ne invase due

Sui “social”, l’accademia storica del neoborbonismo, dilaga il tormentone dell’invasione nel 1860 del regno borbonico senza dichiarazione di guerra ad opera dei soliti piemontesi. Ignoriamo il mondo assurdo di chi scrive con la pretesa di essere preso sul serio “mi hanno occupato 160 anni fa” – e qui c’è solo da congratularsi per la longevità del soggetto – e stiamo sul terreno storico.
Va innanzi tutto premesso che la prassi di iniziare lo stato di guerra attraverso una dichiarazione era
tutt’altro che costante.

Read More
1860Giuseppe GaribaldiMille

Le tre carte dei neoborbonici

Eredi della “siculofobia” borbonica, i neoborbonici si ingegnano a far sparire nel silenzio il ruolo e perfino l’esistenza delle migliaia di volontari siciliani che impegnarono l’esercito di Francesco II prima dell’arrivo dei garibaldini, affiancarono i Mille dopo il loro sbarco, risultarono decisivi nei momenti cruciali come nella battaglia di Palermo, combatterono nell’esercito meridionale che, varcato lo stretto di Messina, giunse fino al Volturno. Quelle squadre di volontari cancellano infatti in modo definitivo la “bufala” – per usare un termine oggi di moda – dell’invasione piemontese ridando centralità al popolo siciliano nella storia di Sicilia.

Read More
BufaleEconomia

Una bufala per il riso

Circola da anni – e la si può ancora trovare oggi 28 aprile 2023 ad esempio nel blog “Terroni” – l’accusa al Regno d’Italia, anzi ai “Savoia” che a quanto pare nel regno facevano tutto personalmente, di aver proibito nel 1861 la coltivazione del riso in Sicilia ovviamente al fine di proteggere la produzione del “Nord”. Chiedere ai suoi propalatori quale norma di legge abbia introdotto questo divieto è inutile: le fonti alle quali si è rimandati sono vari e vaghi riferimenti giornalistici. Si tratta – ma nessuno se ne stupirà – dell’ennesima fandonia per creduloni.

Read More
EconomiaTrasporti

Ferrovie? No, grazie

La carenza di vie di comunicazione costituiva, notoriamente, uno dei maggiori svantaggi per lo sviluppo dell’economia siciliana in epoca preunitaria (e purtroppo anche post; ma questa è un’altra storia). E non sempre la causa era la mancanza di fondi. Il procuratore regio Pietro Calà Ulloa, in un celebre rapporto al suo ministro del 1838, scriveva che malgrado dal 1817 fosse stata imposta nella provincia di Trapani una tassa finalizzata proprio alla costruzione di strade, in oltre vent’anni «non si ebbero che sole tre miglia di via provinciale».

Read More
Bufale

La scuola “revisionista”

Proprio nella scuola, dove dovrebbero operare insegnanti profondi conoscitori della propria materia, capaci di suscitare spirito critico e di fornire efficaci strumenti di contrasto alla diffusione delle false notizie che costituiscono una delle maggiori insidie per la democrazia, si trovano talvolta “revisionisti” – non chiamateli neoborbonici, per carità – che spargono, ci si augura in buonafede, errori marchiani ed estremismi rancorosi sulla storia del periodo risorgimentale.

Read More