1860Giuseppe Garibaldi

Le date dell’impresa dei Mille

19 dicembre 1856 A Mezzojuso viene fucilato Francesco Bentivegna con l’accusa di aver complottato una rivolta nei comuni di Villafrati, Ventimiglia e Ciminna.

25 maggio 1859 Muore Ferdinando II delle Due Sicilie e gli succede il figlio Francesco II.

16 giugno 1859 Francesco II delle Due Sicilie concede amnistie, condoni di pene e permessi di rimpatrio ai condannati politici.

3-4 aprile 1860 A Palermo scoppia un moto insurrezionale capitanato dal fontaniere Francesco Riso, che parte dal convento della Gancia e viene rapidamente sopraffatto dalla polizia, già a conoscenza di quello che sta accadendo grazie alla rete delle spie del direttore di Polizia Salvatore Maniscalco.

6 maggio 1860 I volontari guidati da Giuseppe Garibaldi partono da Quarto in direzione della Sicilia, a bordo di due navi a vapore: il “Lombardo” ed il “Piemonte”.

7 maggio 1860 I Mille sostano a Talamone (oggi in provincia di Grosseto) per fare munizioni.

11 maggio 1860 I garibaldini sbarcano a Marsala in circostanze “fortuite”: protetti da una divisione navale inglese comandata dal contrammiraglio sir George Rodney Mundy, ufficialmente a difesa degli stabilimenti vinicoli Ingham e Woodhouse, entrano pressoché indisturbati in città. Alla marina militare borbonica, giunta subito dopo, non resta che fare fuoco ma i colpi di cannone e di mitraglia sono corti: minacciano ma non colpiscono.

14 maggio 1860 Arrivo a Salemi, dove Garibaldi assume la dittatura in Sicilia a nome di Vittorio Emanuele II. Emana un decreto che stabilisce la coscrizione obbligatoria dai 17 ai 50 anni di età, costituendo così una milizia suddivisa in tre categorie: nella prima dai 17 ai 30 si entra nell’esercito, la seconda si occupa del mantenimento dell’ordine pubblico nei distretti e la terza assume compiti di sorveglianza nei comuni.

15 maggio 1860 Battaglia di Calatafimi. I Mille, a cui si aggiungono 500 picciotti siciliani, affrontano le truppe borboniche guidate dal generale Landi, il quale sceglie la via della ritirata su Palermo.

17 maggio 1860 Garibaldi giunge ad Alcamo, e lì nomina Francesco Crispi segretario di Stato (leggi il decreto). Il Generale promulga inoltre il decreto che abolisce l’imposta sul macinato e tutte le imposizioni al consumo decretate dal governo borbonico dopo il 15 maggio 1849.
18 maggio 1860 Il re Francesco II sostituisce il luogotenente principe di Castelcicala con il generale Lanza.

21 maggio 1860 Scontro nei pressi di Monreale fra le truppe borboniche riorganizzate e guidate dal colonnello svizzero Von Mechel e i Mille, con il rinforzo di 3.000 volontari siciliani comandati da La Masa. Muore Rosolino Pilo.

27 maggio 1860 Con una manovra diversiva Garibaldi ripiega verso Corleone. La strategia del generale consiste adesso nel far marciare una parte dei suoi verso il comune siciliano, mentre gli altri si uniscono ai volontari siciliani di La Masa ed entrano di sorpresa a Palermo da Porta Termini.

27-30 maggio 1860 Insurrezione di Palermo. Gli scontri si susseguono per tre giorni.

30 maggio 1860 Il generale Lanza, comandante della piazza di Palermo, invita Garibaldi sulla nave inglese Hannibal, sulla quale viene concordata la cessazione delle ostilità.

31 maggio 1860 I garibaldini attaccano Catania, entrano nella città, ma le truppe borboniche guidate dal generale Tommaso Clary scacciano via gli insorti.

2 giugno 1860 Garibaldi forma un governo rivoluzionario con sei ministeri: Francesco Crispi presiede gli Interni. Con decreto dittatoriale è disposta la quotizzazione delle terre dei demani comunali tra coloro che si sono battuti per la patria e l¿ereditarietà di tale diritto per i discendenti.

3 giugno 1860 Viene ordinata la ritirata delle truppe borboniche di Catania su Messina.

6 giugno 1860 Convenzione tra le truppe borboniche e Garibaldi con la quale è stabilita la capitolazione della Piazza d’Armi di Palermo e la tregua, per permettere l’evacuazione dei militari.

21 giugno 1860 Il consiglio di guerra presieduto da Garibaldi decide la spedizione su Messina. 25 giugno 1860 Francesco II promette la concessione di una Costituzione. Si forma un governo costituzionale.

7 luglio 1860 Espulsione di La Farina dalla Sicilia su ordine del dittatore Garibaldi perché contrario all’annessione immediata e incondizionata.

20 luglio 1860 Battaglia di Milazzo. Nonostante le perdite siano più numerose tra i garibaldini che tra i borbonici, a quest’ultimi guidati dal generale Tommaso Clary viene ordinato di ripiegare su Messina.

21 luglio 1860 Garibaldi nomina Agostino Depretis prodittatore di Sicilia. 7 agosto 1860 Fucilazione a Bronte dell’Avvocato Nicolò Lombardo e di altri contadini e popolani su decisione della commissione di Guerra per gli eccidi e l’occupazione delle terre del comune.

19-20 agosto 1860 Partenza di Garibaldi con 3.000 uomini da Giardini alla volta della Calabria.

6 settembre 1860 Francesco II e la Regina Maria Sofia lasciano Napoli via mare con la loro flotta per raggiungere Gaeta sotto la protezione dei francesi.

14 settembre 1860 Dimissioni di Depretis dalla carica di prodittatore di Sicilia. 17 settembre 1860 Sgombero delle truppe borboniche da Augusta Nomina di Antonio Mordini a prodittatore di Sicilia.

1-2 ottobre 1860 La battaglia sul Volturno sancisce la sconfitta delle truppe borboniche e la vittoria dell’ esercito meridionale.

21 ottobre 1860 Plebisciti in Sicilia. 26 ottobre 1860 Incontro di Garibaldi con Vittorio Emanuele II a Teano.

4 novembre 1860 Pasquale Calvi, nella qualità di Presidente della Corte Suprema, dal balcone dello Steri nella Kalsa, a Palermo, proclama il risultato del plebiscito, decretando l’unione della Sicilia al Regno d’Italia.

1 dicembre 1860 Arrivo a Palermo di Vittorio Emanuele II. 2 dicembre 1860 Nomina di Massimo Cordero di Montezemolo a Luogotenente generale in Sicilia.

13 marzo 1861 La battaglia di Messina, in cui si scontrano le truppe dell’esercito sabaudo guidate da Cialdini e le ultime forze napoletane al comando di Fergola, determina la sconfitta dei borbonici e la resa del Cittadella, ultima roccaforte della monarchia di Francesco II in Sicilia.